Come avere subito successo in un nuovo lavoro!
(Se hai poco tempo qui trovi la versione audio)
Dopo tanta fatica, arriva il momento del primo giorno di lavoro? Il nostro Daruma desiderio è quindi stato raggiunto ma … ecco che ne inizia subito un altro:
Che tu sia al primo lavoro in assoluto, hai cambiato azienda o hai ricevuto una promozione per un nuovo ruolo, poco importa, le emozioni che si provano sono esattamente le stesse.
C’è tanta curiosità e voglia di mettere subito le mani in pasta, ma anche tanti timori del tipo “sarò all’altezza?”.
Come affrontare quindi al meglio questa importante fase della propria vita? Vuoi iniziare con il piede giusto?
Allora questo articolo fa per te! Dopo tanti inserimenti ed assunzioni, ho osservato infiniti approcci al nuovo lavoro e messo a fattor comune le cose che hanno funzionato di più e reso il nuovo assunto il supereroe del momento.
Pronto ad affrontare il cambiamento? Cominciamo!

Plan de Ataque per il nuovo lavoro
Ecco i miei suggerimenti per affrontare al meglio la nuova sfida lavorativa e piacere immediatamente ai colleghi!
PRIMA DEL TUO ARRIVO
I giochi iniziano prima del tuo arrivo: devi studiare l’azienda e i suoi competitor (cosa che avresti già dovuto fare in fase di selezione, ma non minimizziamo – ora devi proprio approfondire).
E se hai già iniziato il nuovo lavoro e non lo hai fatto? Puoi recuperare subito anche se forse farai un po’ fatica con la mole di informazioni con cui verrai in contatto. Keep Calm e un passo alla volta.
IL PRIMO MESE
Eccoti al tuo primo giorno, cosa fare? Come prima cosa bisogna studiare e osservare.
“Essere una pianta”: questa metafora mi è stata descritta un po’ di tempo fa da un imprenditore, e secondo me è perfetta oltre che estremamente corretta. L’assunto di base è che il nuovo arrivato deve assorbire l’ambiente circostante e il suo contesto. In questa fase non dovete cambiare nulla, vi è chiesto solamente di raccogliere informazioni.
Imparare una nuova lingua! No, non sto parlando di imparare una lingua straniera in questa fase. Sto parlando della lingua che parlano i tuoi nuovi colleghi. Lo avrai già notato in fase di colloquio, e ti sarà ancora più chiaro i primi giorni, i tuoi colleghi usano termini, acronimi e riferimenti che per te non hanno alcun senso.
Keep Calm! È tutto ok ed estremamente normale. Ogni azienda infatti sviluppa un suo linguaggio, inconsciamente questa cosa capita anche nella tua famiglia o con i tuoi amici. Quello che devi fare è prendere nota di queste parole e costruirti il tuo glossario.
Durerà per sempre? Non ti preoccupare, tempo qualche settimana e anche tu inizierai a parlare come loro e il tuo glossario non servirà più.
Il tuo ruolo: l’azienda dovrebbe averti dato già degli elementi in fase di selezione, ma adesso è il momento di approfondirli e connetterli a tutte le altre informazioni con cui entrerai in contatto e dargli un senso. Il consiglio è quindi quello di parlare con il tuo capo, ma anche con i tuoi colleghi per capire 3 elementi fondamentali:
- come puoi aiutare?
- Quali sono le cose che stanno funzionando?
- Quali sono le cose che non stanno funzionando?
Si tratta quindi di indirizzare un po’ le informazioni che stai raccogliendo per le sfide che dovrai affrontare nei prossimi mesi e cosa il contesto lavorativo si aspetta da te.
In questa fase, non modificare niente, dietro ad ogni azione c’è un perché viene fatta in quel modo. Capiscilo, osserva pro e contro e annotalo. Non è adesso il momento di agire. Sei ancora in esplorazione e le informazioni devono iniziare a parlarsi affinché tu comprenda il perché dietro alle cose.
In tutte queste analisi e osservazioni, il tuo obiettivo deve essere identificare i problemi che fanno fattor comune, ovvero: se 3 colleghi hanno sollevato la stessa problematica significa che è reale e va risolta. Bisogna capire come impatta in ognuno di loro e come si è arrivati a questo punto.
Dovresti idealmente stillare una classifica con le urgenze rilevate: in cima alla graduatoria dovrebbero esserci i problemi che ti hanno sollevato in molti per andare poi a degradare ai problemi di una singola persona.
Affianco a questi, identifica se puoi risolvere o alleviare le criticità oppure sono fuori dalla tua sfera di azione, ma potrebbero influenzarti.
DAL SECONDO MESE
Potrebbe volerci un po’ per parlare con tutti, identificare i problemi e comprendere come sono nati, ma già dal secondo mese ci si aspetta qualche micro azione che faccia sentire che sei arrivato e fai parte della squadra.
Riprendi quindi in mano la tua lista di problemi attenzionati, ed inizia a spacchettarli in micro azioni/aree e individua quelle che sono sotto il tuo controllo o che potresti influenzare.
Una volta individuate, pianifica come potresti iniziare a risolverle. Prima di poter agire, devi capire qual è il tuo livello di autonomia concepito: parla quindi con i tuoi stakeholder principali per capire sia cosa ne pensano, ma anche per portarli dalla tua parte come sostenitori.
Ricordati che è importante agire per risolvere i problemi degli altri per entrare nella cerchia del team. Da soli si va poco distanti in un contesto organizzativo e se ne pagano le conseguenze a lungo termine. Avere invece il sostegno dei tuoi colleghi, un sostegno poi valorizzato da azioni concrete, ti aiuterà nei momenti di difficoltà e quando sarai tu ad avere un problema.
DAL TERZO MESE
- Datti degli obiettivi mensili, ma un solo obiettivo al mese per non perdersi nella marea di informazioni che riceverai da tutti i fronti.
- Studia! Questo tempo di informazione non tornerà più una volta che verrai assorbito dal day by day.
- Inizia a pianificare una strategia a lungo termine per implementare la tua visione e portare il cambiamento per cui sei stato assunto.

Conclusioni
Come vedi il metodo è semplice, in una prima fase si ha un approccio reattivo ai problemi e non preventivo/di pianificazione perché non si hanno ancora gli elementi/informazioni/quadro completo per poter agire.
Anche se si pianifica una strategia di azione, il suggerimento è quello di attuarne una a breve termine che preveda massimo un paio di mesi di implementazione. Puoi usare questo approccio anche per spacchettare una strategia a lungo termine in una fase di prova per vedere se applicabile e come reagisce il sistema.
Ex: Archiviazione diversa dei documenti: un classico che manda fuori di testa tutti i neo assunti è capire come vengono archiviati documenti e informazioni. All’inizio si tenderà a non capire e voler implementare un proprio metodo (o il metodo del lavoro precedente), ma, fidatevi, aspettate un pò. L’attesa vi permetterà di capire perchè l’attuale metodo è così, e solo dopo potrete implementare il vostro sistema più performante.
Per oggi è tutto! Spero l’articolo ti sia stato utile. Fammi sapere nei commenti se proverai qualche approccio o se hai sperimentato altre strategie che hanno funzionato.
Alla prossima!
Eleonora
Ti è piaciuto l’atricolo? Allora non perderti le prossime uscite!